Alla tavola di Monet

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sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:05



I suoi amici raccontano che Monet (1840-1926), pur rimanendo un raffinato buongustaio, era un'ottima forchetta. Questo prezioso ricettario di famiglia, scritto di pugno dal Maestro del colore, rappresenta una raccolta varia e giudiziosa al servizio di una cucina semplice, borghese e saporita. Vi si scoprono curiosità uniche sulle preferenze e le piccole manie culinarie di Monet: l'unico fois-gras che apprezzava era quello alsaziano, quanto ai tartufi preferiva quelli del Périgord; adoravo il pesce e soprattutto i lucci delle sue pescherie. Possedeva un orto molto curato e aveva una vera passione per le erbe e le piante aromatiche, gli ortaggi del Midi della Francia e i funghi prataioli. Per la fantasia e la bontà delle ricette questo prezioso quaderno testimonia l'autentico passato di "gran goloso" di un uomo che riusciva ad essere un grande artista anche nel vivere quotidiano.


[Modificato da sole281 04/10/2006 7.15]

sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:06
Si capisce subito se una casa è ricca di carattere. A Giverny, sul finire dell'Ottocento, la casa di Monet si mostrava piena di carattere fin nei minimi particolari della cucina. E lui, decisamente a proprio agio nella sua epoca, vive e dipinge nel suo tempo, incurante dei riferimenti al passato. È senz'altro troppo occupato, senza veramente saperlo, a fare la storia.
Nei suoi ricettari, insieme a qualche inconsapevole nota nostalgica, troviamo, mescolate a ricette che risalgono alla notte dei tempi, moltissime innovazioni condite di varie curiosità esotiche, diventate prelibatezze da quando le navi hanno conquistato, a viva forza, la via delle spezie. Non si sa bene che cosa pensare di un uomo a cui piaceva tanto mangiare, che della buona tavola faceva una preoccupazione costante e che tuttavia non metteva mai piede in cucina. Ah, se soltanto Monet avesse tenuto un diario! Che cosa pensava della cucina? Lui, che aveva orrore delle parole, abbondava invece di idee, ma si rifiutò sempre di filosofeggiare in merito a qualcosa di tutto sommato così naturale, così semplice come il mangiar bene. Proprio come i medici, che negano l'esistenza delle pene di cuore dato che si tratta soltanto di un muscolo, allo stesso modo, riusciamo perfettamente ad immaginare Monet, al limite tra l'aforistico e il lapalissiano, mentre decreta che solo la buona cucina merita il nome di cucina e che questa, ovviamente, serve a nutrirsi" come si deve
sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:07
Cozze al verde
Pulire bene le cozze lasciandole a bagno in acqua abbondante e cambiando spesso l'acqua.
Metterle in una casseruola con burro, cipolla tritata grossolanamente, prezzemolo, sale, grani di pepe macinati e gambi di sedano.
Cuocere a fuoco vivo rigirandole ogni tanto.
Quando sono cotte, rovesciarle in uno scolapasta raccogliendone il liquido.
Far appassire cerfoglio, poca acetosa, prezzemolo e dragoncello finemente tritati.
Bagnare con parte del sugo di cottura delle cozze e vino bianco.
Fare bollire brevemente, legare con poca fecola e riscaldare le cozze nella salsa.
Per una pietanza più raffinata, eliminare i gusci.
sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:08
Crocchette di baccalà
baccalà 500 g
patate 5
latte
farina
burro
uova 2

Disporre il baccalà in un passino, con la pelle rivolta verso l'alto, e immergerlo nell'acqua per dissalarlo.
Cambiate l’acqua più volte in 24 ore.
Fate cuocere il baccalà in acqua o latte.
Non appena il liquido comincia a fremere, allontanate la casseruola dal fuoco in modo che il pesce cuocia , senza bollire.
Fate sobbollire per una quindicina di minuti.
Lessate le patate in acqua e passatele.
Frantumate il baccalà ancora caldo.
Preparate una besciamella con 40 g di farina, 40 g di burro e mezza tazza di latte caldo.
Mescolate la salsa, che deve essere densa, con le patate e il baccalà.
Aggiungete le uova battutte.
Fate delle polpette, rotolatele nella farina e immergetele nella frittura calda.
Lasciatele dorare e servitele caldissime.
sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:09
Pie alle ciliegie
Fate una pasta con 150 g di farina, 75 g di burro, un pizzico di sale e poca acqua.
Deve essere elastica.
Foderate uno stampo da soufflé con i due terzi della pasta.
Rivestite le ciliegie snocciolate con dello zucchero in polvere.
Sistemate le ciliegie in modo da coprire tutto lo stampo.
Con il resto della pasta, formate una copertura.
Saldate i bordi.
Prevedete un camino di cartone al centro per fare uscire il vapore.
Cuocete per circa un'ora in forno medio.
Servite caldo accompagnato con panna fresca.
sole281
00mercoledì 4 ottobre 2006 07:10
Le ricette riportate in questo topic sono tratte dal "MENU' DI MONET!"



[tratte dal web]

Francesca.
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