Ho iniziato a vederlo ieri sera, lo finirò stasere....
E' un'animazione grafica, cartoneanimato per intenderci, di ottima qualità e ricchissima di dettagli oltre ad avere una regia da straordinaria.
Titolo originale: Papurika
Regia: Satoshi Kon
Soggetto: dal romanzo Paprika di Tsutsui Yasutaga
Sceneggiatura: Seishi Minakami, Satoshi Kon
Fotografia: Michiya Kato
Montaggio: Takeshi Seyama
Musica: Susumu Hirasawa
Durata: 90'
Produzione: Giappone, 2006
Data di uscita italiana: 15 giugno 2007
Doppiaggio italiano: SEFIT-CDC
Dialoghi italiani: Vittorio De Angelis
Direzione del doppiaggio: Vittorio De Angelis
Le voci italiane:
Atsuko Chiba -> Perla Liberatori
Paprika -> Federica De Bortoli
Dott. Tokita -> Simone Mori
Dott. Shima -> Giorgio Lopez
Agente Konakawa -> Michele Gammino
La trama in due righe:
una psicoterapeuta aiuta i propri pazienti a guarire tramite i sogni, utilizzando uno speciale dispositivo che permette di filmarli e di condividerli con la psicoterapeuta stessa, ma i colpi di scena ed i risvolti sono dietro l'angolo per non parlare delle continue sovrapposizioni tra realtà e mondo onirico...diciamo un po' difficile da seguire ma profondamente interessante....A dimenticavo, i terroristi che hanno rubato il dospositivo interferiscondo con le persone che sono state a contatto con il dispositivo e la follia dilaga tra le strade...un caos....
TRAMA In più righe:
Atsuko Chiba è una psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti interagendo direttamente col loro mondo onirico. La terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l'inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene trafugato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale. L'uso scorretto del DC-Mini potrebbe infatti annichilire la personalità e la volontà del sognatore. Konakawa, un detective che odia il cinema ma sogna per generi cinematografici, decide di indagare. Nelle indagini al confine con l'inconscio lo aiuteranno Paprika, alter ego onirico della dottoressa Atsuko, e il dottor Tokita, pingue inventore del prototipo.
Trasposto assai liberamente da un romanzo di Yasutaka Tsutsui (maestro della letteratura fantascientifica giapponese), Paprika è un'opera metacinematografica, un'apocalisse onirica che confonde magnificamente i piani del reale, del sogno, del fantastico e del cinematografico. Satoshi Kon replica la magia di Perfect Blue, disegnando un nuovo psyco-thriller animato che unisce al realismo del disegno la libertà immaginativa delle trame, senza temere di deludere le aspettative di estimatori e spettatori. Dopo l'incalzante opera prima, piena di false piste, il geniale animatore nipponico inventa una macchina fantastica capace di penetrare i sogni e di trasformarli in film. Il villain è un ladro che ruba l'anima e la psiche di chi dorme. L'eroina è una dottoressa che recupera i sogni dei sognatori. Il giustiziere è un detective con fobie cinematografiche. Il luogo è un futuro prossimo. Il motore è una macchina, il DC-Mini, che come il cinema svolge, rallenta, scompone e analizza la "materia onirica". Così la realtà, come la trama, diventerà presto inafferrabile per i protagonisti animati e per gli spettatori.
Realizzare un film è un po' come realizzare un sogno, e se Michel Gondry ritaglia cartoncini e arriccia carta crespa per narrarne "l'arte", Satoshi Kon si confronta con la scienza di Freud e col cinema dal vero usando l'animazione come elaborazione artistica e non come una semplice registrazione del reale. Personaggi, città e luoghi fantastici sono restituiti in modo da non assecondare i luoghi comuni che ne trascurano la realtà complessa e stratificata. L'originalità del regista giapponese consiste nell'uso di una grammatica che fa riferimento al mondo "reale" dell'immaginazione e che sfida a colpi di "spezia" i pregiudizi nei confronti delle immagini animate. Paprika porta all'estremo le tematiche del "perfetto blu", continuando a esplorare le relazioni sogno/realtà, immaginazione e realtà, fino a confonderle e a sovrapporle, fino a produrre uno stordimento nel quale perdere trama e spettatore.