Secondo me non può essere l'esempio calzante del bidimensionale, perchè se provassimo ad immaginare tutto lo spazio non illuminato creato dall'oggetto che si interpone tra la fonte luminosa e la superficie di proiezione della stessa possiamo concludere che noi grazie alla luce ambientale non percepiamo alcuna densità se vi guardiamo attraverso, ma se considerassimo tutta la zona d'ombra che si viene a creare dall'oggetto alla superficie di proiezione avremo sicuramente uno spessore non visibile in tridimensionale.
Mi spiego meglio:
proviamo ad immaginare un faro che punta in una certa direzione e che illumina una certa superficie in pieno giorno.
A sinistra il faro e a destra la superficie di proiezione.
Ora interponiamo un foglio di carta velina e a fianco uno di cartone molto spesso.
Se guardiamo sulla superficie di proiezione, noteremo sicuramente la differenza di ombra prodotta dai due materiali interposti alla fonte luminosa.
La stessa differenza non è altro che la differenza di densità del materiale di cui è composto il cartoncino e la velina.
Quindi a seconda della densità del materiale possiamo notare come la luce che vi passa dal cartoncino è nulla rispetto a quella che passa attraverso la velina.
Ora proviamo a guardare quello che si verifica proprio di fronte a noi tra gli oggetti e la superficie di proiezione detta anche zona d'ombra.
Sicuramente non si vedrà granchè, ma sicuramente proprio quello rappresenta lo spessore dell'ombra stessa che sul cartoncino sarà ben marcata mentre sulla velina sarà più rarefatta.
Provate ora ad immaginare lo stesso esperimento fatto di sera in assenza totale di luce ambientale, sicuramente la zona d'ombra sarà più evidente alla nostra vista.
Questa è una mia interpretazione della cosa ma secondo me anche l'ombra ha uno spessore dato proprio dalla cosidetta zona d'ombra che in questa dimensione non è visibile ma c'è.
Quindi la bidimensionalità del prodotto della zona d'ombra, cioè l'ombra stessa, non è altro che l'effetto collaterale della possibilità che i nostri occhi hanno di vedere nella dimensione in cui ci troviamo.
Spero di essere stato felice nella spiegazione e sopratutto di non avervi annoiato.
P.S.
anche l'esempio che portavi tu, acronimo, dei fogli sovrapposti rientra negli effetti collaterali della nostra possibilità di vedere nella dimensione in cui ci troviamo, perchè se individuiamo uno spessore è solo grazie alla rifrazione della luce sulla materia che compone tutti i fogli sovrapposti, se il foglio è solo lo spessore lo ha ma non è possibile vederlo con i nostri occhi perchè infinitamente piccolo!