(Lo Sciamano)
00giovedì 29 luglio 2010 11:37
in che modo condiziona la vostra vita?
Ho cercato un pò in giro nel forum, ma tutti gli argomenti relativi alla paura (e ce ne sono), sono collegati alla paura dei VA. Qui si parla di Paura in generale, quella che ci "condiziona" scelte, stati d'animo ed intenzioni nell'agire che prenderebbero altre vie se non fossero condizionate dalla paura, appunto. Quali sono le vostre? Le conoscete? Cosa fate per combatterle o se lo avete fatto, in che modo le avete sconfitte? Analizziamoci un pò.

La paura è una intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. da Wiki.

Per quanto mi riguarda, le mie paure sono collegate al concetto del tempo. La paura di aprire un'attività imprenditoriale, di cercare di "cambiare vita", sono collegati ai pensieri negativi che bombardano il mio pensiero dicendomi:"non ce la farai", "ti andrà male", "sarà durissima, desisti". Anche piccole cose, nel quotidiano, si basano appunto su conseguenze negative delle mie azioni, compreso il pensiero del giudizio altrui. Che so, a volte mi piacerebbe fare cose buffe o strane (ehi! non pensate cose assurde!) con gli amici per strappargli una risata, ma non lo faccio se siamo in pubblico per paura di essere deriso. La mia più grande paura "reale" (nel senso che è tangibile, non che abbia fondamenta reali) è quella del buio. Ultimamente però, avendo intuito che le mie paure (come probabilmente tutte le paure) si basano sul fattore tempo. Basta pensare di compiere un azione nel presente, o di ESSERE nel presente ed annullare il fattore tempo quindi, per vedere che letteralmente svaniscono, di dissolvono e riesco persino a riderci su. Ovviamente non riesco ad abbatterle tutte, ma un pò alla volta le sto scardinando e mi rendo conto che questo processo, non solo accresce l'autostima, ma è anche efficace poichè si "ingigantisce" sempre più e permette di superare paure sempre più grandi.

Spero che questo thread non sia "stupido", perchè ho paura che mi prendiate per il cul@! [SM=x431287]
andrea997
00giovedì 29 luglio 2010 11:51
guarda sciamano, devo dire che il post è proprio interessante!

per quanto mi riguarda, io sono un pauroso.
sarà per una cosa o per un'altra...non riesco a fare qualcosa a cuor sereno, devo sempre passare per uno stato di "paura", poi solo dopo aver affrontato la cosa...la paura scema (nel senso che passa hehehehe).

ho paura del cambiamento, e del rimanere statico.
ho paura dei contatti fisici, e dello stare solo.
ho paura di fare cose, e quella di non poterne fare.

...insomma sono una contraddizione vivente!

però fondamentalmente, a mio favore c'è il fatto che, pur avendo paura, affronto le cose.

una paura grande che ho però è quella della violenza...la violenza mi spaventa e mi inibisce.
contrariamente alle botte che ci siamo scambiati da bambini con mio fratello o amici...ora non riesco più a concepire ogni forma di violenza fisica.
mistermoog
00giovedì 29 luglio 2010 13:55
Ciao Loscia (he he), dici bene sui vari topic "paura astrale", ma devo dire che, essendo questo un argomento che mi preme parecchio, in moltissimi dei miei blabla cito questo elemento come fondante della nostra vita. Anche quando devo parlare di massimi sistemi, e non parlo di internet e forum vari, tiro sempre in ballo la paura.
Ad esempio, quando voglio dire a mio padre che lui ha deciso di essere vecchio al compimento dei 50 anni, e che da lì le sue azioni e (soprattutto non-azioni) sono condizionate dalla paura. E il dramma è che in tutte le sue risposte colgo sempre che lui ha deciso di avere paura, ha deciso di affidarsi a eventi non controllati da lui come il fato e (l'improbabile) botta di culo, il tutto farcito da una parola* che forse è quella che odio di più al mondo: "ORMAI".

Quando, sempre per massimi sistemi, cerco di cogliere un significato alla vita, mi torna sempre in mente che la cosa che in qualche modo ci ritroviamo sempre davanti sotto le più svariate e anche insospettabili forme è la paura. L'unico elemento catartico. Come se la vita non fosse che un banco di prova il cui fine ultimo non è tanto quello di progredire in chissà quale ramo della conoscenza o coscienza, come se il conoscere, il crescere, l'acquisire saggezza, non servisse ad altro che a superare milioni di paure.








* Dopo "Berluscogli"
Alfea77
00giovedì 29 luglio 2010 14:18
I padri e la paura..Ah Moog cosa mi tiri fuori!
(O i genitori e la paura)
La paura di vivere, la paura di esistere, la paura di NON esistere, la paura che le tue creature non siano abbastanza per poter dichiarare la loro esistenza.
L'eredità delle paure altrui aggiunte alle proprie e la voglia prepotente di sbarazzarsene una volta per tutte. La vita.

E la lontananza...la paura genera lontananza fra gli uomini.
Devo andare ma ci ritornerò..forse.
crai79
00giovedì 29 luglio 2010 14:57
Re:
Alfea77, 29/07/2010 14.18:

I padri e la paura..Ah Moog cosa mi tiri fuori!
(O i genitori e la paura)
La paura di vivere, la paura di esistere, la paura di NON esistere, la paura che le tue creature non siano abbastanza per poter dichiarare la loro esistenza.
L'eredità delle paure altrui aggiunte alle proprie e la voglia prepotente di sbarazzarsene una volta per tutte. La vita.

E la lontananza...la paura genera lontananza fra gli uomini.
Devo andare ma ci ritornerò..forse.



Dunque dunque...
il padre ha le sue paure e le scarica sul figlio che è già provvisto delle sue (le danno di serie) e che quindi si ritrovà sul groppone una bella paura che vale 2. Questa paura la scaricherà su suo figlio che si troverà ad averne una che vale 3 che scaricherà a sua volta su suo figlio e così avanti di generazione in generazione. Se a queste aggiungiamo anche le paure delle madri alla fine qualcuno verrà schiacciato dal peso di questa enorme ombra.

E' curioso pensare che nella Chiesa Cristiana esiste un esorcismo per scacciare questa specie di demone/ombra.
mistermoog
00giovedì 29 luglio 2010 15:06
Sarà anche per questo che spesso nei miei sogni (e non solo) non utilizzo archetipi pomposi o dèi ma "padri".
andrea997
00giovedì 29 luglio 2010 15:13
Re: Re:
crai79, 29/07/2010 14.57:



E' curioso pensare che nella Chiesa Cristiana esiste un esorcismo per scacciare questa specie di demone/ombra.




in realtà cri, mi fai venire in mente che è curioso pensare che nella chiesa si utilizzi il senso di colpa comune contro uno sconosciuto (morto duemila anni fa per giunta) per cercare di "appianare" tutte le altre colpe e paure...interessante...
crai79
00giovedì 29 luglio 2010 15:51
andrea997, 29/07/2010 15.13:




in realtà cri, mi fai venire in mente che è curioso pensare che nella chiesa si utilizzi il senso di colpa comune contro uno sconosciuto (morto duemila anni fa per giunta) per cercare di "appianare" tutte le altre colpe e paure...interessante...



In effetti anche questo fa paura. Ancor più se si pensa che ha contribuito allo sviluppo di Ombre enormi in certe famiglie e non solo.

Comunque la chiesa è come l'AIDS..
se la conosci non ti uccide perchè te ne stai ben lontano.
leptospirosi fulminante
00giovedì 29 luglio 2010 15:58
io ho paura del buio (mamma, da quanto non la sentivo!)



non faccio niente per combatterla, perché il buio esisterà sempre.
mistermoog
00giovedì 29 luglio 2010 18:47
Io invece, non so perché (forse merito degli "addestramenti" a cui mi sottoponeva mio padre da piccolo) nel buio ho sempre trovato conforto, rifugio. Se sei al buio sei meno "esposto" in qualche modo. Aumentano tutte le mie percezioni, quando cerco qualcosa in penombra automaticamente chiudo gli occhi per non farmi distrarre da quel po' di flebile luce ingannevole... Ho solo diverse paure, ma del buio e dei demoni no. A volte, e sarò anche pazzo, quando il nulla vuole inghiottirmi, spero che qualche demone guizzi fuori per ricordarmi di quanto invece sia vasta la vita.
CanisLupus...
00giovedì 29 luglio 2010 19:34
Re:
mistermoog, 29/07/2010 18.47:

Io invece, non so perché (forse merito degli "addestramenti" a cui mi sottoponeva mio padre da piccolo) nel buio ho sempre trovato conforto, rifugio. Se sei al buio sei meno "esposto" in qualche modo. Aumentano tutte le mie percezioni, quando cerco qualcosa in penombra automaticamente chiudo gli occhi per non farmi distrarre da quel po' di flebile luce ingannevole...



oh capitano, mio capitano! anche io nel buio mi sento perfettamente a mio agio... fin da ragazzina i miei sabati sera li passavo fino a notte tarda in giro per i boschi a spiare cervi e caprioli...

ho paura della gente, quello sì.
piper.38
00venerdì 30 luglio 2010 11:03
La paura, tasto dolente! Ne ho sempre avute e quelle che non avevo le ho inventate. Credo che la mia prima paura, la più forte, sia stata quella del buio, perchè lo ritenevo popolato di chissà che brutte cose. Per un certo periodo specie dopo che sono andata ad abitare in campagna, ho dormito con una lucetta in camera finchè non ho deciso di toglierla. Quella è una paura che va e viene, a volte anche per me diventa un rifugio il buio, anzi no, uno scudo; come se mi proteggesse quando tornavo a casa tardi la sera, mi sentivo invisibile e nessun malintenzionato avrebbe potuto vedermi se mi "fondevo" con il buio. Adesso mi fa meno paura l'oscurità, ma dopo un incubo o una situazione traumatica mi accorgo che la paura è ancora presente e mi sfida, se poi ho un attacco di panico mi pare che il buio mi opprima fino a schiacciarmi, allora devo accendere una candela e dopo un po' mi calmo. Le varie paure che ho mi condizionano ancora, cerco di combatterle ma in fondo mi accorgo che non passeranno mai, aspettano in un angolo che io abbia la guardia abbassata.
Alfea77
00venerdì 30 luglio 2010 15:24
Re:
mistermoog, 29/07/2010 18.47:

Io invece, non so perché (forse merito degli "addestramenti" a cui mi sottoponeva mio padre da piccolo) nel buio ho sempre trovato conforto, rifugio.



La paura del buio da bambina è stata un tasto talmente dolente da aver segnato i rapporti con i miei genitori.
L'ho superata totalmente per merito della pazienza di mia madre ma ne sono nate altre per via dell'incomprensione di mio padre.
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