E il resto? (non quello alla cassa...)

Oggi mi frulla una questione per la testa: il sogno deve essere qualcosa di fondamentale (e credo che qui in tanti condividiamo questo pensiero) ma soprattutto c'è qualcosa nel sogno che avvolge questo con un alone di verità, risposta. E' il nascosto che quando è nascosto bene un sottile gioco degli dei fa sì che sia anche palese. A volte mi pare che, come quando una cosa ce l'hai a un millimetro dagli occhi non riesci a vederla perché non puoi focalizzarla oppure ti distrae lo stesso sfondo dietro al soggetto in questione. Così il sogno che ci accompagna da quando siamo nati pare la chiave, nascosta semplicemente dalla tasca dei tuoi pantaloni. Mi chiedevo, per tornare alla questione, dove vanno a finire quel buon 90% di sogni che dimentichiamo appena svegli? Sì, va bene, sono esperienze che dimentichiamo ma che in un modo o in un altro viviamo, ma questo non ci pone di fronte a un'altra domanda?: Quanto grandi siamo per immagazzinare tutte queste esperienze di veglia e di sogno, considerato che abbiamo un buon novanta percento di vita onirica che qui ci sfugge?

Questo tuo "sfrullamento" mi fa venire in mente un'altra cosa a cui penso spesso quando tento di fare le pulizie di primavera.

No,non è una battuta mi succede proprio così!
Hai presente quando ti pigliano quegli attacchi di ordine del tipo: "è ora che mi decida a buttare un pò di roba inutile" ?

Ecco,in quei momenti cominci ad aprire i cassetti e ti rendi conto di quanti oggetti c'erano e di cui non ricordavi neanche l'esistenza. Cominciano ad affiorare centinaia di ricordi, nostalgie, immagini di persone, esperienze belle e brutte.
Ogni oggetto ti fa rivivere emozioni che credevi di aver dimenticato ma che sono ancora lì dentro di te, quasi sempre si tratta di cose conservate per un motivo, ci hanno lasciato qualcosa, ci hanno fatto crescere. Pensavamo che ce ne saremmo sempre ricordati e invece sono finiti in quel cassetto per chissà quanti anni ricoperti di altro assieme al ricordo di quell'evento a cui erano legati.
Appena riprendiamo il contatto si riapre un mondo!

Quando mi succede così io normalmente, ma penso tutti, mi fermo un attimo,guardo quella cosa e sto lì a cullarmi nei miei ricordi e poi mi chiedo...che faccio lo butto o no?
La prima risposta normalmente è...NO, pare che gettandola getti via anche il ricordo e ciò che mi ha dato.
La seconda risposta è...una domanda! Mi dico "Questo oggetto è di fondamentale importanza per me?" Di solito no e questo mi dà il coraggio di gettarlo nel cestino, certa però che ciò che mi ha regalato non andrà perso. E' ormai parte di me, è un pezzo di ciò che sono e quando sarà il momento giusto, se mi servirà, verrà fuori.

Credo che per i sogni che non ricordiamo accada un pò la stessa cosa. Ci rimane ciò che ci serve, non tanto il ricordo del sogno in se ma l'esperienza che ne è stata e quello che di importante aveva da darci.
Non è fondamentale che sia visibile e conscia.

Questa è la mia teoria e aggiungo che consiglio a tutti di aver il coraggio di "gettare" e "dimenticare" è estremamente liberatorio e quello che serve davvero rimarrà sempre.

Ah aspetta,ora che ti ho riletto mi accorgo che la domanda precisa era:

luna infinita, 12/10/2008 15.53:

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Quanto grandi siamo per immagazzinare tutte queste esperienze di veglia e di sogno, considerato che abbiamo un buon novanta percento di vita onirica che qui ci sfugge?

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Uhm...Non lo so, quanto sono grandi i tuoi cassetti? A volte i miei sembrano la borsa di Mary Poppins...infiniti come l'universo!

Per quanto mi riguarda la chiave è sempre l' Attenzione, quando sono interessata all' esplorazione onirica ecco che comincio a ricordare molto più dettagliamente e molti più sogni (quindi l' attenzione comincia fin dalla veglia). Come se mi sintonizzassi su una particolare frequenza. Che a parole non so spiegare. Mi riservo di approfondire.