ACRODOMANDA 3: spazio , volumi, metriche e archiviazione del mondo onirico/immaginario.

acronimo
00sabato 31 maggio 2008 15:45
Ok Aurietto e anche gli altri se siete arrivati a questa terza domanda sicuramente avrete preso qualche calmante... ma veniamo al dunque:


Mi sono sempre chiesto se lo spazio volumetrico che ospita una immagine onirica sia in qualche modo concreto, cioè un'ambientazione onirica può essere più o meno vasta: stanza, città, paesaggi di montagna, foreste etc.. ipotizzando che un sogno nel suo momento di attività occupi una qualsivoglia forma di misura, metrica, cellulare, o bbia un peso in grammi o in quantità di elettricità impegnata a sorreggere l'immagine stessa, secondo voi è possibile stabilire delle misure da applicare ad un sogno? E questo ambiente è effettivamente costruito dentro la mente o al di fuori della mente o in se per se non esiste l'ambientazione ma il tutto è un'insieme di stimoli sensoriali che ci creano un velo pietoso davanti al buio del nostro dormire?



Mooggatura del cerchio!
Spike The Dark
00sabato 31 maggio 2008 17:29
A me piace pensare che il mondo onirico sia un mondo esistente come lo è l'astrale,anche se è vero che quando noi vediamo i sogno siamo già in astrale. Uff,da vero contraddittorio direi anche che mmhhh... fatico a credere che TUTTE le notti noi usciamo in astrale,ma meglio non divagare [SM=x431234]

Che intendi con misurare? Parli anche di tempo? Beh,capita di fare quei pisolini pomeridiani dove fai quei sogni lunghissimi lunghissimi.. poi ti svegli ed è passato solo un quarto d'ora.. ma capita anche di fare dei sogni cortissimi di qualche minuto ognuno,ti svegli ed è passata una nottata.. secondo me può anche dipendere da quanto è profondo il nostro sonno,comunque sia nel mondo onirico il tempo è a volte piu' veloce ed a volte piu' lento.

Mmhhh,tornando alla mia idea di prima..mi contraddico.. si,secondo me il mondo onirico esiste davvero,ma magari esiste ed è reale finchè noi siamo li.. e finchè noi ne siamo coscienti.. quando diventiamo coscienti il sogno si "scioglie" e sparisce tutta la dimensione (o magari sparisce la nostra percezione del mondo onirico).. e ci ritroviamo con le vibrazioni o addirittura già in astrale.

Acrò,ma ci pensi la notte? [SM=g27828]

No,comunque è vero,sono domande che secondo me si fanno o si sono fatti almeno una volta nella vita tutti quelli iscritti in 'sto forum.

(Aoooo,ma da quant'è che non ci si sente acromone?! Se vuoi ti mando pure il num di casa così ogni tanto ti rompo o mi rompi tu [SM=g27811] )
acronimo
00sabato 31 maggio 2008 21:06
Spike ti ho mandato piccola MAIL....

Per misure intendo appunto metri, kilomentri, volumi, spazi ma non quantificabili in termini di misure come le intendiamo nello stato di veglia, in pratica non credo possano esistere kilometri di prato all'interno della mente, ma potrebbero esistere sottoforma di altro tipo di misurazione non convenzionale.....

------------------------------------------------

oooo come siete gentili, chi è che mi ha regalato questa bella camicetta?



[SM=x431264]
Alfea77
00sabato 31 maggio 2008 21:39
Re:
acronimo, 31/05/2008 21.06:



Per misure intendo appunto metri, kilomentri, volumi, spazi ma non quantificabili in termini di misure come le intendiamo nello stato di veglia, in pratica non credo possano esistere kilometri di prato all'interno della mente, ma potrebbero esistere sottoforma di altro tipo di misurazione non convenzionale.....

------------------------------------------------

oooo come siete gentili, chi è che mi ha regalato questa bella camicetta?



[SM=x431264]



Te l'ho regalata io Acro...(ehm perdono capo[SM=x431247] ...si scherza)

Più che altro passavo di qua, dopo essere passata di là (Acrodomanda 1 e 2) abbastanza serenamente, senza aver risposto ma con un pò di cose su cui riflettere, per dirti che...

Ma che te frega di sapere di quanti metri quadrati è la tua casa onirica???

Devi rifare l'arredamento? Non mi dire!
Guarda che io non ci vengo a prendere le misure del tuo appartamento pure in sogno, lavoro già abbastanza di giorno.
Mo' pure la notte, non si può nenche uscire in astrale e starsene tranquilli che ti arrivano i cliente anche in sogno.

E insomma....



crai79
00sabato 31 maggio 2008 22:08
Acro, che dirti...
forse è stata proprio una buona idea prenderti un pò di riposo dal lavoro...
fossi in te la prolungherei ancora un pò. [SM=g27828]
DuskEmbrace
00domenica 1 giugno 2008 03:12
La "materia" è tutto ciò che possiede una massa ed occupa un volume...
Ora, cosa c'è di materiale in un sogno?
Considerando lo stato onirico come pura attività elettrica, sarebbe da definirsi come "energia" e quindi misurabile con l'unità fisica convenzionale per l'energia, cioè il joule,che può essere tradotto in: 1 J = 1 kg × m2 × s-2. Dovrebbe quindi essere questa l'unità di misura di un sogno???
Il concetto stesso di energia esclude quello di materia, in quanto l' energia non è creata ma solo trasformata dalla materia che funge così unicamente da mezzo(se non si considerano le teorie di einstein secondo le quali la materia può diventare energia, ma che non mi sembrano assolutamente applicabili a questo caso).
Di conseguenza, un sogno non dovrebbe avere nulla di concreto ed essendo energia utilizzata, dovrebbe transitare all'"interno" dell'encefalo per poi spostarsi sottoforma di energia meno complessa all'interno o all'esterno del nostro corpo. Fattostà che il luogo dove è utilizzata per "costruire" il sogno è "dentro" la nostra testa.

Non sarebbe poi esatto dire che che il sogno è dovuto a stimoli sensoriali, perchè questi sono completamente bloccati durante la fase di sonno (vista, udito, olfatto, ecc,ecc.).E' invece provocato da altri tipi di stimoli che "ricostruiscono" quelli sensoriali (un pò come la memoria insomma).

E' questa a mio parere una teoria inconfutabile che però spiega solo parte della complessissima attività onirica.

Ora mi chiedo: come può un essere umano in stato mentale non alterato, presentarsi alle 3 di notte in forum dopo innumerevoli giorni di assenza e rispondere al topic più assurdo (vuol essere un complimento)
con un delirio simile (e snobbando spudoratamente l'ACRODOMANDA 1 e 2)?

Non lo so.... Però c'ho ragione e i fatti mi cosano! [SM=x431239]

P.S. se qualcuno avesse voglia di spiegare anche l'ipotesi alternativa (e cioè se il sogno NON fosse pura attività elettrica), supplirebbe alla mia vergognosa mancanza di voglia nel farlo... [SM=x431237] .

Un saluto a tutti

DuskEmbriaco [SM=x431289]
mistermoog
00domenica 1 giugno 2008 04:09
Re:
acronimo, 31/05/2008 15.45:

Ok Aurietto e anche gli altri se siete arrivati a questa terza domanda sicuramente avrete preso qualche calmante... ma veniamo al dunque:


Mi sono sempre chiesto se lo spazio volumetrico che ospita una immagine onirica sia in qualche modo concreto, cioè un'ambientazione onirica può essere più o meno vasta: stanza, città, paesaggi di montagna, foreste etc.. ipotizzando che un sogno nel suo momento di attività occupi una qualsivoglia forma di misura, metrica, cellulare, o bbia un peso in grammi o in quantità di elettricità impegnata a sorreggere l'immagine stessa, secondo voi è possibile stabilire delle misure da applicare ad un sogno? E questo ambiente è effettivamente costruito dentro la mente o al di fuori della mente o in se per se non esiste l'ambientazione ma il tutto è un'insieme di stimoli sensoriali che ci creano un velo pietoso davanti al buio del nostro dormire?



Mooggatura del cerchio!



Acrux, Acrux, mi vuoi coinvolgere in una simile discussione… Sai cosa penso? Che se tutti quanti ci mettessimo d’accordo sulla Terra, e pensassimo, anzi Credessimo ma, dal più profondo, credessimo che il nostro pianeta fosse un cubo, oppure che la Luna fosse una palla di zucchero filato e poi andassimo a verificarne le fattezze, e tutto (ah, a proposito, ho bevuto, ma neppure tanto, è stata una splendida serata con Andrea 997 e consorte (Isil) e Jimmy, per Palermo by night), e tutto, dicevo, venisse verificato come veritiero, non mi stupirebbe poi tanto. Un tempo non distinguevo tra sogno e astrale, oggi distinguo sempre meno tra sogno (astrale) e realtà…
Ciò detto faccio un’altra considerazione.
Pensandoci bene, nei sogni (e per questi considero tutto ciò che riguarda l’onirico e il cosiddetto astrale) le cose sono come più o meno le plasmiamo. Almeno nel mio caso è quasi sempre così, a prescindere dal mio livello di consapevolezza/coscienza all’interno di essi, io, l’”osservatore”, sono parte attiva. Per questo, tornando a quanto detto all’inizio, mi considero parte attiva anche nel “reale”. Con quella differenza che si palesa a tutti noi, e cioè, un livello di consapevolezza/coscienza che non ci permette (“quasi”) mai di interagire, influenzare la materia se non soggetti alle leggi spazio-temporali (cioè, per far diventare un tronco d’albero una statuina dobbiamo armarci di martello e scalpello e… tempo. Anziché di un semplice atto di concentrazione mentale, come nei sogni…).Nel reale, la stessa coscienza “inconscia” ma su “vasta scala”, plasma, modella, crea. Qualcosa che somiglia all’Inconscio Collettivo Junghiano, esperisce attraverso ogni singolo individuo, ogni singolo alito di vita senza mai fermarsi. Si nutre e nutre allo stesso tempo il manifesto. Mi chiedo a volte se soggettivo e oggettivo siano due elementi di dibattimento superflui quando tentiamo di dare loro un valore assoluto. E se, invece, ci possono aiutare a capire qualcosa di più della realtà considerandoli come principii interscambiabili. Ad esempio, Parlavamo (parlavamo? "straparlo” semmai..) di questa realtà “tenuta insieme” da una coscienza “inconscia” collettiva, ma forse colui che ne partecipa, l’individuo, (tu, io) possiamo, posso interagire se sposto la mia coscienza su chiamiamola una adeguata frequenza. Passare, perché no, da una visione Soggettiva che trova una sua ragione/funzione nell’ Oggettivo, a una visione Oggettiva che trova la sua collocazione nel soggettivo, sempre più, fino all’infinitamente piccolo. Un movimento d’espansione e restringimento, su e giù, che mi sembra quasi un respiro. (Grappino di Cabernet Sauvignon, buono. Anche Andrea l’ha preso) Ma tutto questo era solo una prefazione che non so neppure più perché ma dovrebbe entrarci…
Il punto allora è, tornando ad Acrux (te l’ho mai detto che è una meravigliosa stella dell’emisfero australe che prima di morire voglio vedere, Acronimo? La stella alpha della Croce del Sud, per intenderci), il punto è (quello che dicevi sullo spazio volumetrico, le misure etc etc) che per me, forse, chissà, maybe, ma… ho sempre più la netta sensazione che tutto si crei mano a mano che lo osserviamo (non l’ho inventata certo io, e Heisenberg ne ha detto tanto). Ma sai, questa cosa ho cominciato ad immaginarmela quando ero piccolo. Sì, ebbi un periodo, una di quelle paranoie che ti vengono sempre in tenera età (quando per un “grave errore” di un adulto ti innamori delle stelle e di tutte quelle storie che ti immagini possano raccontarti da lassù), la paranoia iniziò che la realtà era una congiura contro di me (cazzo, non potevo drogarmi come tutti i bravi adolescenti?), una grande “scenografia” che qualcuno ricreava di continuo per me, solo per me, unico abitante dell’universo…! Alle spalle, o comunque, dove non osservavo c’era il nulla. Mi voltavo pure di scatto per vedere se li fregavo (‘sti stronzi), ma erano sempre più veloci di me, farabutti, sempre tutto a posto, tutto in ordine. (aspè, mmmh, perché non riprovare…ssssssshhhh, voi non dite nien….. UELA’!... niente, è sempre tutto al suo posto. Ma prima o poi li frego…) . un esempio tangibile oggi, Acrux, si può fare coi videogiochi. Hai presente, specialmente quelli “in soggettiva” tipo gli “sparatutto”. Gli ambienti si creano man mano che ti muovi. Anzi, li vedi proprio mentre si vanno formando. E’ chiamata realtà virtuale, ma chissà se in piccolo noi non abbiamo imparato a creare la realtà in modo conscio già così. Come se il principio fosse lo stesso…
Ora, tu sai dare una risposta a questo?: Nel videogioco, esistono o no le distanze, le dimensioni?



mistermoog
00domenica 1 giugno 2008 04:16
Rispondo io a mistermink: carissimo, dopo tutta la tua tiritera, non saprei dirti se esistono le dimensioni nei videogiochi o nel mondo onirico, ma una cosa è certa, qualcosa è cambiato nelle dimensioni delle palle di noi tutti (donne comprese)… “bla bla bla”…
acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 09:12


In qualche modo mi hai fatto venire in mente il film sopra citato.... e in qualche modo quello che hai detto sulla realtà e il fatto che fosse messa davanti agli occhi giusto nel momento in cui la guardavamo etc: benvenuto nel club, direi che quello che hai fatto da piccolo l'ho fatto anche io centinaia di volte, e ci ho ragionato su tantissimo, e che cavolo eppure ci ho provato a drogarmi come gli altri.... [SM=x431217]



dai ti aggiungo quanche Matrix, forse scivolo nel banale ma omai è parte del tutto:



------------------------------------------------------

Moog, in poche parole il concetto che mi hai passato potrebbe essere che l'uomo stesso crea la misura stessa e se avessimo sempre pensato che la luna fosse fatta di zuccherofilato allora lo sarebbe stato, come? Si avremmo trovato il modo di farci autocomprendere che sicuramente la superficie lunare è in qualche modo zucchero filato collassato su se stesso col passare dei millenni e trasformato da agenti chimici in zucchero solido a forma di croste similroccia... insomma viviamo in un mondo talmente relativo e soggettivo (soggettivo comunitario) che tutto si presenta esattamente come la coscienza collettiva vuole. Tornado al sogno, un sogno sarà sogno come lo ha descritto Dusk sopra (caz, Dusk, ma non c'hai nulla da fare la notte? [SM=x431289] dai che qualche bicchierino di troppo c'era...chissà che paranoie ti ho fatto venire)semplicemente per il fatto che lo vogliamo vedere così...

In pratica nulla è veramente quello che è ma lo è solo per il fatto che l'osservatore lo considera tale!

Eppure quando penso ad un sogno ne immagino un paesaggio allo stesso modo di quando ricordo un paesaggio visto in stato di veglia, in quel momento tutte e due le visioni assumono lo stesso carattere elettrico e sono immateriali e reali allo stesso tempo?

Ok....fermo qui il delirio per il momento...stanotte nottataccia!!

[SM=g10638]
Silenceise
00lunedì 2 giugno 2008 11:17
Partendo dall'unità uomo fisico e palpabile, il mondo dei sogni si svolge in piccolo all'interno della nostra mente, interconnesso ai nostri ricordi, sensazioni, esperienze; Quindi il mondo dei sogni si può dire che sia entro i limiti del cervello perlomeno.

Il mondo astrale apre una frontiera infinita, a seconda della bravura personale nell'uscire si può viaggiare per spazi più o meno definiti, con la paticolarità che si viene a conoscenza di cose nuove e mai viste! come ad esempio chi racconta di incontri con entità particolari o semplicemente luoghi mai visti.

Per ricollegare all'Acrodomanda 2 quando acro dice di sognare situazioni di vita che non è quella attuale ha comunque la sensazione di vedere se stesso come in un film, quindi sa che ciò che sta vedendo in qualche modo non è estraneo a sè; mentre il viaggio astrale non ha neanche questo tipo di relazione, è un esperienza come il reale, tale e quale.

Sil. [SM=x431224]
acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 11:31
Re:
mistermoog, 01/06/2008 4.16:

Rispondo io a mistermink: carissimo, dopo tutta la tua tiritera, non saprei dirti se esistono le dimensioni nei videogiochi o nel mondo onirico, ma una cosa è certa, qualcosa è cambiato nelle dimensioni delle palle di noi tutti (donne comprese)… “bla bla bla”…




Cavoli bisognerebbe aprire un thread apposito per questa domanda...

in effetti credo che solo per il fatto che la visualizzazione del monitor sia bidimensionale, la visualizzazione 3d sia solo fittizia... eppure la programmazione del vidiogioco si basa su coordinate nelle tre dimensioni pur avendo come risultato un'immagine piatta che nel suo susseguirsi ci da l'illusione di essere 3D, eppure concretamente è 3D...

Riassumendo: allo stato attuale i videogiochi sono tridimensionali ma vissuti allo stato bidimensionale, è un po' quella sensazione che c'è qualcosa nel mondo ma ci sfugge...
è come dire che esiste la quarta dimensione sulla terra ma non la riusciamo a visualizzare o concettualizzare...in effetti!


oddio sto delirando....moog..se continuiamo così ci vorranno gli acrofarmaci, e forse era meglio drogarci da piccoli come hanno fatto le nostre controparti mentali...

[SM=x431285]
raam
00lunedì 2 giugno 2008 11:48
o SIGNUR....alla domanda uno e due ci sono stata... alla terza ed ultima mi si è sballato il sistema... [SM=x431289]
come si possono conoscere i limiti e gli spazi effettivi?? non conosco nemmeno tutta la città regione in cui vivo.... [SM=x431293]

penso che sia solo una questione mentale..interiore...(ma chi lo sà..)
durante i sogni lucidi sò solo che quando mi alzo in volo...se supero una certa altitudine...sento il vuoto allo stomaco e sento come se il cuore si staccasse...cosi' cerco di abbassarmi e di stare ad un certo limite di altezza..mi è sempre successo!! davvero, se volo troppo in alto mi sento proprio male..come se ci fosse un limite di altitudine ..SE ARRIVO A FILO DI QUEL LIMITE... mi sento morire..già è proprio quella la sensazione...ma l'unica cosa che posso dire a riguardo è

: CHISSA' COME MAI!?... [SM=x431291]

...

"Luminal"
00lunedì 2 giugno 2008 14:10

Buongiorno a tutti.
Ho sempre creduto (e sperato) che il "fantastico mondo dei sogni" non fosse poi così fantastico... sensazioni fisiche (reali?) e sogni precognitivi mi indurrebbero a delle risposte affrettate.
Ma la mia natura analitica a puntigliosa (se riuscissi a farla tacere almeno quando dormo!) usa ben altri criteri. Perciò, procedendo un passo per volta, prima di esaminare la "natura dei sogni" mi soffermerei su questo dettaglio:

Moog, in poche parole il concetto che mi hai passato potrebbe essere che l'uomo stesso crea la misura stessa e se avessimo sempre pensato che la luna fosse fatta di zuccherofilato allora lo sarebbe stato, come? Si avremmo trovato il modo di farci autocomprendere che sicuramente la superficie lunare è in qualche modo zucchero filato collassato su se stesso col passare dei millenni e trasformato da agenti chimici in zucchero solido a forma di croste similroccia... insomma viviamo in un mondo talmente relativo e soggettivo (soggettivo comunitario) che tutto si presenta esattamente come la coscienza collettiva vuole...

Temo che la visione dell'uomo stia diventando (anche a causa delle "nuove religioni") un po' troppo egocentrica. Stiamo arrivando a "rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.
Forse perchè questo vorrebbe dire "ammettere" che non è a nostro servizio, che non c'è scienza o religione che possa dominarla e soprattutto che l'uomo di fronte ad Essa è inerme ed indifeso.

Per quanto tempo (TUTTI) hanno creduto che la terra fosse piatta e al centro dell'universo? eppure...

E' la Natura che illude l'uomo, non viceversa.

...ma sono andata off topic... mi scuso.
La mia impressione per quanto concerne la "consistenza" dei sogni si avvicina molto a quella di Alice nel paese delle Meraviglie...


acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 15:06
Re:
"Luminal", 02/06/2008 14.10:


Buongiorno a tutti.
Ho sempre creduto (e sperato) che il "fantastico mondo dei sogni" non fosse poi così fantastico... ..La mia impressione per quanto concerne la "consistenza" dei sogni si avvicina molto a quella di Alice nel paese delle Meraviglie...





Ciao e benvenuta!

Sai ho guardato molte volte Alice nel paese delle meraviglie e mi son chiesto se la favola fosse un simbolismo di una bimba "impasticcata" che fa un viaggio....ma mi son chiesto se Alice il sogno lo vive o lo subisce... [SM=x431289]

In poche parole, e tornando alla domanda principale, Alice avrebbe passato un'oretta dentro alla sua mente o è diventata parte di un luogo che seppur di fantasia esisteva comunque e l'unico accesso è ed era il sogno. L'ambiente formato nei sogni esiste in quanto tale e ci viene proiettato passivamente addosso oppure ha lo stesso principio di questa realtà in cui forse un giorno ci sveglieremo (la morte) e arriveremo alle stesse conclusioni con cui oggi arriviamo al sogno? Andando off topic, in molti viaggi astrali ho visto e pensato alla vita terrestre come un qualcosa di distaccato e soffuso di vago ricordo...

Sogno vita reale ed altro...una bolla dentro l'atra ma qual'è ka più esterna e la più interna...e anche se fosse sarebbe più reale il soffiatore della bolla anzichè la bolla stessa, ma le pareti delle bolle riflettono la realtà esterna e ognuna riflette su quella più interna in modo sempre più confuso e distorto...noi dove siamo, ovvero quale bolla stiamo vivendo seppur riflessi della stessa realtà? E se il sogno ci permettesse di accedere alla bolla più esterna confinante con quella in cui stiamo vivendo allora la realtà onirica avrebbe la stessa conclusione di quella fisica e quindi la stessa metrica....

[SM=g11113] [SM=g8081]
raam
00lunedì 2 giugno 2008 15:25
Re:
"Luminal", 02/06/2008 14.10:


Buongiorno a tutti.
Ho sempre creduto (e sperato) che il "fantastico mondo dei sogni" non fosse poi così fantastico... sensazioni fisiche (reali?) e sogni precognitivi mi indurrebbero a delle risposte affrettate.
Ma la mia natura analitica a puntigliosa (se riuscissi a farla tacere almeno quando dormo!) usa ben altri criteri. Perciò, procedendo un passo per volta, prima di esaminare la "natura dei sogni" mi soffermerei su questo dettaglio:

Moog, in poche parole il concetto che mi hai passato potrebbe essere che l'uomo stesso crea la misura stessa e se avessimo sempre pensato che la luna fosse fatta di zuccherofilato allora lo sarebbe stato, come? Si avremmo trovato il modo di farci autocomprendere che sicuramente la superficie lunare è in qualche modo zucchero filato collassato su se stesso col passare dei millenni e trasformato da agenti chimici in zucchero solido a forma di croste similroccia... insomma viviamo in un mondo talmente relativo e soggettivo (soggettivo comunitario) che tutto si presenta esattamente come la coscienza collettiva vuole...

Temo che la visione dell'uomo stia diventando (anche a causa delle "nuove religioni") un po' troppo egocentrica. Stiamo arrivando a "rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.
Forse perchè questo vorrebbe dire "ammettere" che non è a nostro servizio, che non c'è scienza o religione che possa dominarla e soprattutto che l'uomo di fronte ad Essa è inerme ed indifeso.

Per quanto tempo (TUTTI) hanno creduto che la terra fosse piatta e al centro dell'universo? eppure...

E' la Natura che illude l'uomo, non viceversa.

...ma sono andata off topic... mi scuso.
La mia impressione per quanto concerne la "consistenza" dei sogni si avvicina molto a quella di Alice nel paese delle Meraviglie...





forse può sembrare un pò off..ma secondo me si riconcilia molto con questo discorso:

<object width="425" height="355"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/XPr0ohpcHUY&hl=it"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/XPr0ohpcHUY&hl=it" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="355"></embed></object>

...



acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 15:29
acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 15:30
Raam ci ho pensato io.... non so perchè non te lo ha preso...
raam
00lunedì 2 giugno 2008 15:31
grande ACRO..sei stato velocissimo!!
comunque ho messo anche il link...ogni tanto me lo fà.bhò.. [SM=x431259]

...
acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 17:25
Ciao Raam in merito al filmatao, a parte il messaggio commerciale pubblicitario per la vendita, diciamo che fa riflettere e tocca diversi temi che abbiamo affrontato al bar...comunque mi ha dato modo pensare a questo:

siamo talmente abituati a pensare al sogno come sogno e come stimoli elettrici che per noi, e credo di averlo gia detto nelle acrodomande, il sogno è un insieme di stimoli elettrici e rimando alla home page del sito al messaggio di Giugno 2008 "Un condizionamento mentale è un velo sul reale stato delle cose." In pratica ci viene difficile pensare al sogno come a qualcosa di diverso dal sogno perchè lo abbiamo sempre definito un sogno di stimoli elettrici. Sicuramente la fisica quantistica finalmente ci viene incontro e apre qualche spiraglio...
La realtà è ovunque anche dove non sembra....
Spike The Dark
00lunedì 2 giugno 2008 17:32
Certo,bisognerebbe anche definire la parola "realtà" prima,ma ci abbiamo provato tante di quelle volte.. [SM=x431217]

P.S.: Mi piace far impazzire acronimo... beh... ehm... devo pur cenare no? O hai esaurito il sangue? [SM=g27837]
mistermoog
00lunedì 2 giugno 2008 17:58
Re:
"Luminal", 02/06/2008 14.10:


.......Temo che la visione dell'uomo stia diventando (anche a causa delle "nuove religioni") un po' troppo egocentrica. Stiamo arrivando a "rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.
Forse perchè questo vorrebbe dire "ammettere" che non è a nostro servizio, che non c'è scienza o religione che possa dominarla e soprattutto che l'uomo di fronte ad Essa è inerme ed indifeso.

Per quanto tempo (TUTTI) hanno creduto che la terra fosse piatta e al centro dell'universo? eppure...

E' la Natura che illude l'uomo, non viceversa.

...ma sono andata off topic... mi scuso.
La mia impressione per quanto concerne la "consistenza" dei sogni si avvicina molto a quella di Alice nel paese delle Meraviglie...




Temo che la visione dell'uomo stia diventando (anche a causa delle "nuove religioni") un po' troppo egocentrica.

Semmai è il perfetto contrario, secondo me la visione egocentrica dell’uomo si deve alle “vecchie” religioni.
Tralasciando le "nuove" religioni, “Ego” nella quantistica non è più nulla.

"rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.

Sono d’accordissimo su questo, ma qui mi pare che si possa cadere in un intendimento “cattolico” di questa espressione. Come un atto di rinuncia alla comprensione, un abbandonarsi a un dio supremo staccato da noi, di cui noi non facciamo parte (o ne siamo nella migliore delle ipotesi i figlioletti decerebrati) e ne seguiamo soltanto le leggi...

Non fraintendere l’esempio dello zucchero filato, per capirci sarà meglio che (in questo caso tu) guardi le cose da altre angolazioni… La Terra, secondo la quantistica, quando l’uomo pensava fosse piatta, non era né piatta né tonda, era semplicemente, anzi è, in un perenne “stato di probabilità”, come tutto ciò che ci circonda. Sarà l’osservazione a delinearne dei connotati. Nella realtà quantistica, la Terra era piatta finché gli uomini hanno voluto vederla così. Ma, non per tutti, l’osservatore che ha pensato “altro” ha cominciato a fare assumere a quello stato di probabilità ben altre caratteristiche… Tutto non avviene fuori di noi, la Terra non è sferica a prescindere (da noi) La Terra è sferica in noi, adesso. Ma sai quante altre cose potrebbe essere se continuiamo ad OSSERVARLA? Noi, cambiamo la Terra come tutto ciò che ci circonda, il nostro atto dell’osservare ci darà l’illusione di aver “scoperto” chissà quante altre cose ancora, ma noi creiamo di continuo non “scopriamo”, è nostra creazione tutto il divenire… Riprendendo più o meno la tua osservazione secondo cui tutto ciò è antropocentrico,il punto che vorrei chiarire è che io penso che la concezione della vita "antropocentrica" dell'uomo (o "egocentrica", per citarti con più precisione) ponesse questo come un essere solo, intorno al quale l’universo intero gravitasse. La visione quantistica prevede invece che tutto ciò sia superfluo, non esiste "l’uomo", esiste una coscienza totale. Si potrebbe tradurre così, che, quell’esserino tutto solo e sperduto nell’universo ma arrogante a tal punto di pensare che null’altro vi fosse da scoprire anzi, attenzione, da OSSERVARE, e che quindi si adagiava su questo FERMO CULTURALE, a un tratto non diventa altro che quell’Universo a cui si rifiutava di annettersi. E questo, cara Luminal è “universocentrismo” se vuoi, dove l’uomo si RISVEGLIA a un ruolo non separato dal creato(re).
Prima osservavamo il creato al microscopio cercando cosa ci fosse "là fuori", oggi, in quel microscopio abbiamo visto noi stessi che salutiamo con la manina…
Quoto Raam che ha inserito un video che calza bene la nostra discussione.
A proposito di Alice nel paese delle meraviglie,"tu, sei disposta a vedere quanto è profonda la tana del bianconiglio?"



(Questa è solo una parte, ti consiglio di vedere anche le altre puntate su Youtube, o meglio, di scaricartelo da qualche parte...)
"Luminal"
00lunedì 2 giugno 2008 18:05
Acronimo: ma mi son chiesto se Alice il sogno lo vive o lo subisce...

Forse entrambe le cose. Lo “vive” perché si “ribella” alle ingiustizie della regina, e lo “subisce” quando dice di non voler stare tra i matti, ma in quel luogo lo sono tutti, quindi anche lei lo è…

Ma la tua è una domanda davvero profonda per poter essere soddisfatta con delle semplici impressioni… anche perché capirne la differenza potrebbe significare l’accettazione di un mondo illusorio ed uno reale. Ed io non sono pronta a questo.

Alice avrebbe passato un'oretta dentro alla sua mente o è diventata parte di un luogo che seppur di fantasia esisteva comunque e l'unico accesso è ed era il sogno

Ciò che mi incuriosisce è il “simbolo” del Tunnel attraverso il quale Alice entra nel sogno.
Tunnel che spesso viene menzionato da persone che sono state in punto di morte.


L'ambiente formato nei sogni esiste in quanto tale e ci viene proiettato passivamente addosso oppure ha lo stesso principio di questa realtà

Ti riferisci al principio della materia? Il corpo di Alice che diventa grande e poi piccolo, e poi ancora grande… sarebbe interessante conoscere il parere di un fisico… anche se, essendo “quello” un luogo(?) privo di regole, anche quelle della fisica verrebbero a modificarsi, ma a quel punto non potremmo più parlare di fisica…

Il ragionamento (se così posso chiamarlo) inizia a perdere la sua logica… ma pensandoci, tutti i personaggi di questa storia sono affetti da una qualche strana patologia neurologica, lo stragatto, il bianconiglio… l’autore stesso, se non erro, era affetto da epilessia…

La sorella di Alice sogna Alice, ed Alice è il sogno di un altro (Re Rosso)… la bolla nella bolla…
Ed il soffiatore... un folle... "in principio era il caos"


raam
00lunedì 2 giugno 2008 18:05
Re:
acronimo, 02/06/2008 17.25:

Ciao Raam in merito al filmatao, a parte il messaggio commerciale pubblicitario per la vendita, diciamo che fa riflettere e tocca diversi temi che abbiamo affrontato al bar...comunque mi ha dato modo pensare a questo:

siamo talmente abituati a pensare al sogno come sogno e come stimoli elettrici che per noi, e credo di averlo gia detto nelle acrodomande, il sogno è un insieme di stimoli elettrici e rimando alla home page del sito al messaggio di Giugno 2008 "Un condizionamento mentale è un velo sul reale stato delle cose." In pratica ci viene difficile pensare al sogno come a qualcosa di diverso dal sogno perchè lo abbiamo sempre definito un sogno di stimoli elettrici.


Sicuramente la fisica quantistica finalmente ci viene incontro e apre qualche spiraglio...
La realtà è ovunque anche dove non sembra....





è già caro ACRO....

SPIKE..ma sti coltelli nelle piaghe ti divertono proprio ehh??
ma del resto da un vampiro...lo posso capire...

ho questo regalino per te...

[IMG]http://i29.tinypic.com/2vuewck.jpg[/IMG]


...ciao.. [SM=x431243]


***




raam
00lunedì 2 giugno 2008 18:14
Re: Re:


Semmai è il perfetto contrario, secondo me la visione egocentrica dell’uomo si deve alle “vecchie” religioni.
Tralasciando le "nuove" religioni, “Ego” nella quantistica non è più nulla.

"rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.

Sono d’accordissimo su questo, ma qui mi pare che si possa cadere in un intendimento “cattolico” di questa espressione. Come un atto di rinuncia alla comprensione, un abbandonarsi a un dio supremo staccato da noi, di cui noi non facciamo parte (o ne siamo nella migliore delle ipotesi i figlioletti decerebrati) e ne seguiamo soltanto le leggi...

Non fraintendere l’esempio dello zucchero filato, per capirci sarà meglio che (in questo caso tu) guardi le cose da altre angolazioni… La Terra, secondo la quantistica, quando l’uomo pensava fosse piatta, non era né piatta né tonda, era semplicemente, anzi è, in un perenne “stato di probabilità”, come tutto ciò che ci circonda. Sarà l’osservazione a delinearne dei connotati. Nella realtà quantistica, la Terra era piatta finché gli uomini hanno voluto vederla così. Ma, non per tutti, l’osservatore che ha pensato “altro” ha cominciato a fare assumere a quello stato di probabilità ben altre caratteristiche… Tutto non avviene fuori di noi, la Terra non è sferica a prescindere (da noi) La Terra è sferica in noi, adesso. Ma sai quante altre cose potrebbe essere se continuiamo ad OSSERVARLA? Noi, cambiamo la Terra come tutto ciò che ci circonda, il nostro atto dell’osservare ci darà l’illusione di aver “scoperto” chissà quante altre cose ancora, ma noi creiamo di continuo non “scopriamo”, è nostra creazione tutto il divenire… Riprendendo più o meno la tua osservazione secondo cui tutto ciò è antropocentrico,il punto che vorrei chiarire è che io penso che la concezione della vita "antropocentrica" dell'uomo (o "egocentrica", per citarti con più precisione) ponesse questo come un essere solo, intorno al quale l’universo intero gravitasse. La visione quantistica prevede invece che tutto ciò sia superfluo, non esiste "l’uomo", esiste una coscienza totale. Si potrebbe tradurre così, che, quell’esserino tutto solo e sperduto nell’universo ma arrogante a tal punto di pensare che null’altro vi fosse da scoprire anzi, attenzione, da OSSERVARE, e che quindi si adagiava su questo FERMO CULTURALE, a un tratto non diventa altro che quell’Universo a cui si rifiutava di annettersi. E questo, cara Luminal è “universocentrismo” se vuoi, dove l’uomo si RISVEGLIA a un ruolo non separato dal creato(re).
Prima osservavamo il creato al microscopio cercando cosa ci fosse "là fuori", oggi, in quel microscopio abbiamo visto noi stessi che salutiamo con la manina…
Quoto Raam che ha inserito un video che calza bene la nostra discussione.


ed io quoto tutto ciò che hai espresso caro MOOGHINO...mi sà che siamo mooolto sulla stessa linea d'onda...
anche se la capacità di esprimere in modo corretto tutto ciò che anche io vorrei dire è solo una tua prerogativa... [SM=g27822] che imbranata che sono ad esprimermi..mano male che c'è youtube... [SM=x431228]




acronimo
00lunedì 2 giugno 2008 18:43
Stupendi interventi Luminal, Moog, Raam....e a ritrosso tutti gli altri.....
...mi avete dato tantissimo materiale da snocciolare....risponderò con calma prossimamente....

[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

Grazie!

P.S. Spike? Chi è Spike? Dove quando perchè? [SM=x431262]

[SM=g27832]

[SM=x431243]
"Luminal"
00martedì 3 giugno 2008 01:29
Moog:
Semmai è il perfetto contrario, secondo me la visione egocentrica dell’uomo si deve alle “vecchie” religioni.
Tralasciando le "nuove" religioni, “Ego” nella quantistica non è più nulla.


L’ego è presente nell’uomo quando “sfida” la Natura illudendosi di poterla dominare. Costruisce un transatlantico e lo soprannomina “l’inaffondabile” distrugge una montagna senza temere la frana, costruisce case nei pressi di un vulcano… l’elenco è lunghissimo…

Forse perchè questo vorrebbe dire "ammettere" che non è a nostro servizio, che non c'è scienza o religione che possa dominarla e soprattutto che l'uomo di fronte ad Essa è inerme ed indifeso.

"rifiutare" e a non riconoscere più ciò che da sempre è sotto gli occhi di tutti... LA GRANDEZZA E LA SUPREMAZIA DELLA NATURA.

Sono d’accordissimo su questo, ma qui mi pare che si possa cadere in un intendimento “cattolico” di questa espressione. Come un atto di rinuncia alla comprensione, un abbandonarsi a un dio supremo staccato da noi, di cui noi non facciamo parte (o ne siamo nella migliore delle ipotesi i figlioletti decerebrati) e ne seguiamo soltanto le leggi...

Non cadremo in questo fraintendimento perché non è ciò che intendevo, quando parlo di “nuove religioni” mi riferisco a tutte quelle che hanno avuto origine dal monoteismo in poi. ^.^

La Terra, secondo la quantistica, quando l’uomo pensava fosse piatta, non era né piatta né tonda, era semplicemente, anzi è, in un perenne “stato di probabilità”, come tutto ciò che ci circonda. Sarà l’osservazione a delinearne dei connotati. Nella realtà quantistica, la Terra era piatta finché gli uomini hanno voluto vederla così. Ma, non per tutti, l’osservatore che ha pensato “altro” ha cominciato a fare assumere a quello stato di probabilità ben altre caratteristiche… Tutto non avviene fuori di noi, la Terra non è sferica a prescindere (da noi) La Terra è sferica in noi, adesso.

Ma questo è un dubbio o una certezza?

Riprendendo più o meno la tua osservazione secondo cui tutto ciò è antropocentrico…

Non lo è. Molti uomini vorrebbero che lo fosse.

il punto che vorrei chiarire è che io penso che la concezione della vita "antropocentrica" dell'uomo (o "egocentrica", per citarti con più precisione) ponesse questo come un essere solo, intorno al quale l’universo intero gravitasse

ripeto, egocentrico nel compararsi alla natura.

Non conosco i principi della fisica quantistica perciò potrei anche cambiare idea ma questo:

La visione quantistica prevede invece che tutto ciò sia superfluo, non esiste "l’uomo", esiste una coscienza totale. Si potrebbe tradurre così, che, quell’esserino tutto solo e sperduto nell’universo ma arrogante a tal punto di pensare che null’altro vi fosse da scoprire anzi, attenzione, da OSSERVARE, e che quindi si adagiava su questo FERMO CULTURALE, a un tratto non diventa altro che quell’Universo a cui si rifiutava di annettersi

mi appare come una crocifissione (tanto per utilizzare un termine molto amato dai cattolici) dell’individualità dell’uomo.

E questo, cara Luminal è “universocentrismo” se vuoi, dove l’uomo si RISVEGLIA a un ruolo non separato dal creato(re)

Io ho sempre pensato all’umanità come parte (attiva) del creato, ma non indispensabile…
La Natura, come piace immaginarla a me, è Viva, Dinamica e Danza anche senza di noi…

"in principio era il Caos, non il Verbo" ^.- ***DolceNotteAtutti***




mistermoog
00martedì 3 giugno 2008 01:55
Aspè aspè Luminal. Non fraintendiamoci, io sono d’accordo su praticamente tutto quello che dici. Credevo stessimo parlando d’altro. Perlomeno d’altre angolazioni.


La Terra, secondo la quantistica, quando l’uomo pensava fosse piatta, non era né piatta né tonda, era semplicemente, anzi è, in un perenne “stato di probabilità”, come tutto ciò che ci circonda. Sarà l’osservazione a delinearne dei connotati. Nella realtà quantistica, la Terra era piatta finché gli uomini hanno voluto vederla così. Ma, non per tutti, l’osservatore che ha pensato “altro” ha cominciato a fare assumere a quello stato di probabilità ben altre caratteristiche… Tutto non avviene fuori di noi, la Terra non è sferica a prescindere (da noi) La Terra è sferica in noi, adesso.



Ma questo è un dubbio o una certezza?


(uhmm, sembrerebbe una mia domanda…) Ma riguardo questo desidero precisare che è solo un punto di vista. Pensa a ciò di cui stiamo parlando ma da un altro punto di vista. Quello della meccanica quantistica e poi c’è il fatto che non riesce a fare acqua da nessuna parte. Io lo trovo quantomeno un gran bell’esercizio osservare da là… ciao, mm
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com