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Ok, viaggio in astrale e ora?

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2017 12:39
09/05/2017 15:23
 
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Salve a tutti, 17 anni fa ho avuto la mia prima esperienza di paralisi notturna. avevo 18 anni e la ricordo come l'esperienza piu terrificante della mia vita. Da quella notte le esperienze di paralisi notturne avvenivano sempre piu spesso. Piano piano ho capito come svegliarmi, e il trucco era quello di rilassarsi e aspettare fiducioso che passasse quella sensazione. Ma aimè, le paralisi sembravano avere una coscienza propria perchè più imparavo a stare calmo e piu si riprogrammavano richedendo una quantità di calma sempre maggiore. Cosa che non sempre riuscivo ad avere, perchè mi sovveniva alla mente l'idea che non mi sarei piu svegliato. Tutto cominciò a migliorare quando cominciavo ad avere queste esperienza anche di giorno nel classico pisolino pomeridiano. In quelle circostanze infatti non avevo paura che uno spirito maligno mi stava addosso, ne ero condizionato dal terrore di stare nell'oscurità; cosi mi sono detto che tanto valeva vedere cosa si poteva riuscire a fare. All'ora non conoscevo nulla dei viaggi astrali e non sapevo che quella sensazione era il trampolino di lancio verso altre dimensioni. Nonostante ciò ne avevo intuito il potenziale e così ai tempi, nei pisolini pomeridiani, (e solo in quelli!) riuscivo ad abbandonarmi completamente a quel flusso. Sentivo che ero sia succube di quel flusso e sia padrone. Questo mi diede per la prima volta modo di riflettere sul perchè viviamo in questa dimensione cosi densa. Me lo sono infatti spiegato per il fatto che nella dimensione astrale siamo completamente in balia delle nostre emozioni e se non abbiamo imparato a controllarle prima su un piano piu denso come la realtà non riusciremo mai a padroneggiarle sul piano astrale. Oggi cmq sono ancora piu convinto della conclusione a cui arrivai da ragazzo. Ma veniamo alla sensazione in se. Quando, quindi, imparai che quella esperienza poteva essere gestita, comincia a farmi trasportare da quella vibrazione, o suono. Qualche anno piu tardi, mentre io mi divertivo a sperimentare quel particolare sogno lucido (la differenza sta nel fatto che quello che vedi non lo crei dirattamente tu, ma lo osservi soltanto e soprattutto senti di non avere piu un corpo), seppi dell'esistenza dei viaggi astrali. ok mi sono detto, sono sicuro che quello che ho provato fino adesso erano viaggi astrali, ma perchè non ero mai uscito dal corpo? Allora mi dissi di provare, cosi al primo segnale di paralisi, invece di abbandonarmi al flusso dall'interno decisi di provare ad uscire. Come avevo letto l'uscita sembra essere più difficoltosa mano a mano che ti allontani dal corpo. infatti lo strappo iniziali necessita di un po di "addominali onirici" ma poi è piu facile. Che dire ero fuori dal corpo, ma non mi sembrava niente di che, andavo da una parte all'altra delle stanze ma niente di mistico e profondo. Mi chiesi anche se quello che vedevo era reale, cosi feci degli esperimenti. Misi degli oggetti che potevo vedere solo dall'alto, come una carta capovolta sul frigorifero. Niente, l'ambiente che vedevo non era reale. giunsi alla conclusione che l'attività onirica ricreava in realtà l'ambiente circostante. Ma no ne rimasi particolarmente deluso, un po me lo sentivo già. Cosi invece di girovagare come un anima imbecille per le stanze di casa mi sono detto di mettere il turbo ed andare li dove nessuno è mai giunto prima :P Effettivamente tutto cambiò ma mi accorsi pure che bene o male erano le stesse sensazioni che provavo prima, quando ancora non sapevo che si poteva letteralmente uscire. Di fondo infatti c'era cmq la consapevolezza di farmi trasportare dal flusso in strani luoghi esoterici come un virgilio che ti accompagna nel mondo astrale. Cosi, arrivando alla conclusione che era proprio quello stato di abbandono la vera forza dell'esperienza, ho cominciato a viverla solo in quel modo.
Oggi mi capitano molto più raramente rispetto a quando ero ragazzo (si parlava nell’ordine di 4 volte a settimana!) ma quando succede l’esperienza è molto ma molto piu profonda e consapevole anche perché ho imparato a controllare quel flusso, scoprendo che è una frequenza che si puo innalzare a livelli altissimi. Tantè che una volta riusci a sintonizzarmi cosi bene su quella frequenza da riuscire ad incrementarla cosi tanto da raggiungere uno stato di coscienza superluminale dove tutto era luce. L’altra sera invece ho provato dopo tanto tempo a uscire dal corpo e mi sono trovato in luoghi dalle strane geometrie come il viaggio che fa il protagonista di dott strange della marvel quando va la prima volta dal monaco. Che dire, quando si provano certe cose la vita di tutti i giorni ti sembra davvero ridicola. Ed ecco che dopo decine di righe sono giunto alla vera domanda. Ho provato piu e piu volte, in questi stati di coscienza, sensazioni che Buddha mi darabbe una pacca sulla spalla ma la mia vita, quella vera, quella di tutti i giorni non è cambiata. Anzi. Certo sono molto piu consapevole. Sono certo, adesso, che l’anima sia eterna. Riesco a percepire che io e tutte le dimensioni che mi circondano siamo la stessa cosa ma che siamo solo letti da una prospettiva diversa. So che in realtà Dio sono io ma che io sono solo una piccolissima parte di Dio. Come in ologramma in cui l’intero progetto è iscritto all’infinito in ogni punto dello stesso piano. So tutto questo, dovrei essere in uno stato di profonda beatitudine ma sono infelice. Perche? Sento che questa realtà nn mi appartiene più, forse non lo ha mai fatto. Ho espanso il mio stato di coscienza, ma non mi sento piu padrone della mia vita rispetto a prima. Sono un pò deluso. Pero proprio qualche giorno fa ho letto su Scienza e Conoscenza che grazie alla frequenza alfa del dormiveglia (quindi lo stato in cui avvengono le paralisi e i viaggi astrali) si può riprogrammare la mente. Sarebbe fantastico. Quindi mi chiedo, qualcuno ha esperienze in merito? Qualora mi trovo in quello stato c’è una sorta di esercizio o una emozione in particolare su cui mi devo concentrare? Scusate per la lunghezza, spero che qualcuno abbia avuto la forza di leggere fino alla fine. Grazie a tutti!

Microsoft Office excel 2007 SP2 MSO (12.0.6425.1000)
19/05/2017 16:49
 
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Il tuo racconto mette in evidenza quello che palesemente viene riportato da più racconti, da più esperienze lette in questo forum o sentite in giro.
C'è chi fa esperienze astrali in stanza, chi le fa volando nel suo circondario e chi visitando mondi lontanissimi a noi sconosciuti.
Questo in breve, tralasciando larve, mostri e varie entità.

Senti, non ho capito di preciso cosa stai cercando tu.
Io "cerco", ma badando al non perdermi più che al "buttarmi" via nel tentativo di "trovarmi".
Buon Viaggio.
;)




[Modificato da ElPaiche 19/05/2017 16:49]









__________________________________________________

La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.

Voltaire


[SM=g27828]
23/05/2017 18:10
 
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La penso anch'io così, ormai è da molto tempo che credo alla teoria del "tutto è uno, uno è tutto".
Mi sento più tranquillo, non temo più nulla.
Quando sei in astrale e vedi un muro, poi sai che il muro non esiste, che la tua energia supererà la sua e può farlo sparire a piacimento, o passarci attraverso.
Sai che il tuo corpo fisico è lì, e tu esisti, sai che sei fuori, ma sai di essere anche lì dentro. Non avverti sempre la bilocazione, potrei dire che è addirittura una sensazione rara, specialmente se riesci ad allontanarti un po' dal corpo fisico.

In astrale puoi porti quelle domande a cui con il corpo fisico da sveglio non puoi ottenere risposte, ma lì sì.
"Vuoi visitare un pianeta?" Lo puoi fare.
"Vuoi vedere forme di vita di qualunque tipo? Sia fisicamente presenti nella nostra dimensione che all'esterno?" Lo puoi fare.

Per questo il viaggio astrale mi affascina così tanto, anche se devo dire che essendo ancora alle prime fasi non ho quell'energia per spingermi al livello delle ricerche che vorrei fare, ma non sono qui per andare a casa dell'amico e dire 'guarda che ho visto la tua stanza' solo per ottenere delle risposte su quello che ho visto.
Io ci credo perché quando sei consapevole, e in astrale puoi esserlo facilmente, ti trovi a sapere cosa è vero e cosa non lo è.


ho provato piu e piu volte, in questi stati di coscienza, sensazioni che Buddha mi darabbe una pacca sulla spalla ma la mia vita, quella vera, quella di tutti i giorni non è cambiata. Anzi. Certo sono molto piu consapevole. Sono certo, adesso, che l’anima sia eterna. Riesco a percepire che io e tutte le dimensioni che mi circondano siamo la stessa cosa ma che siamo solo letti da una prospettiva diversa.


Ecco, questo è un mio grande traguardo, avere il pieno appagamento alle proprie domande, avere delle risposte che rimarranno con te per sempre, non per sentito dire da altri, ma per esperienza propria.

Sulla questione delle dimensioni multiple ci credo fermamente perché ho avuto molte tipologie di sogni, non solo quelli 'inconscienti' o lucidi, ma anche alcuni che in alcuni momenti potevano essere simili a viaggi astrali. È difficile da spiegare a parole, e probabilmente vale più l'esperienza diretta di quello che io o altri utenti possiamo scrivere su un forum, ma di sicuro se arrivi a percepire queste cose hai raggiunto un grande traguardo.
E da lì sai di essere solo all'inizio, che da quel momento inizia la parte bella dell'esplorazione.

Grande discorso in ogni caso, l'ho letto con assoluto interesse.


la ricordo come l'esperienza piu terrificante della mia vita. Da quella notte le esperienze di paralisi notturne avvenivano sempre piu spesso. Piano piano ho capito come svegliarmi, e il trucco era quello di rilassarsi e aspettare fiducioso che passasse quella sensazione. Ma aimè, le paralisi sembravano avere una coscienza propria perchè più imparavo a stare calmo e piu si riprogrammavano richedendo una quantità di calma sempre maggiore.


Il mio grande problema rimane tuttora questo.
Ogni volta che esco da una paralisi in astrale (visto che le ho molto spesso, mi basta chiudere gli occhi con il corpo veramente stanco in orari inusuali) quella successiva sempre chiedere ancora più calma e rilassamento per farmi uscire.
Invece di diventare più facile uscire, diventa sempre più complicato perché quello che bastava la volta precedente non sembra più bastare.
[Modificato da cell in the hell 23/05/2017 18:12]
24/05/2017 12:29
 
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Re:
[QUOTE:134521951=cell in the hell, 23/05/2017 18.10
Il mio grande problema rimane tuttora questo.
Ogni volta che esco da una paralisi in astrale (visto che le ho molto spesso, mi basta chiudere gli occhi con il corpo veramente stanco in orari inusuali) quella successiva sempre chiedere ancora più calma e rilassamento per farmi uscire.
Invece di diventare più facile uscire, diventa sempre più complicato perché quello che bastava la volta precedente non sembra più bastare.



Guarda, dalla mia esperienza ti posso dire che sarà sempre più difficile ecco perchè non ci provo neppure più ormai e ne approfitto per tuffarmi in qualche viaggetto. Un modo cmq c'è perchè ogni tanto mi è capitato di svegliarmi prima, ma non sono ancora riuscito bene a capire come. Posso solo dirti che è una cosa tipo quando realizzi che stai sognando e subito ti svegli. Però è tipo matriosca, cioè realizzi che stai avendo quella paralisi che appartiene al sogno che appartiene alla realta che appartiene alla paralisi.... lo so non si capisce molto bene però e come se dovessi "chiudere il loop" e la magia si volatilizza. una specie di cortocircuito. Ma come ti ho detto mi è successo poche volte, e credo che anche questo se poi uno lo impara a fare va in "autoriprogrammazione". Ecco perchè a volte mi chiedo se sia bene imparare ad uscire. Meglio viaggiare e mantenere la soglia di "sveglia" al livello più semplice e basso possibile in modo da potersi facilmente svegliare quando ne avrai bisogno davvero (in una paralisi da incubo dove le sensazioni sono per lo piu negative, o per quando ci faremo vecchi e non sappiamo il nostro corpo e il nostro cervello come le gestiranno)



Microsoft Office excel 2007 SP2 MSO (12.0.6425.1000)
24/05/2017 12:39
 
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Re:
ElPaiche, 19/05/2017 16.49:


Senti, non ho capito di preciso cosa stai cercando tu.









Di preciso non lo so neppure io. Credo il piacere di riprovare la meraviglia nella vita di tutti i giorni.
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